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Per Aspera Ad Veritatem n.28
IN QUESTO NUMERO


L’undici marzo 2004 il terrorismo internazionale ha scritto a Madrid un’altra pagina di sangue e di orrore. L’escalation di violenza, segnata da numerosi episodi come gli attacchi di Riad, Casablanca, Djierba, Istanbul, Nasiriyah, Mosca, ha infine concretizzato la minaccia fondamentalista nel cuore del vecchio continente. C’è chi si è affrettato a definire gli attentati in Spagna l’undici settembre dell’Europa. Comunque la si pensi in proposito, ciò che è certo è che il lavoro dell’intelligence si definisce sempre più come strategico, centro di una cultura della sicurezza condivisa che costituisce condizione indispensabile per garantire la democrazia e le libertà coessenziali al modello politico di civile convivenza largamente diffuso in occidente.
Il terrorismo, rivolto verso civili inermi, costringe, per la sua efferatezza, a parlare solo delle sue azioni brutali. In verità, è incessante il lavoro che si va da tempo portando avanti per elevare il livello dell’azione di contrasto, certamente difficile, considerato l’alto ed ineliminabile livello di vulnerabilità della nostra società, evoluta e complessa. Sul piano operativo, ovviamente. Ma anche sul piano degli strumenti organizzativi, funzionali e giuridici che sono indispensabili all’approccio globale che la natura transnazionale della minaccia richiede.
Roberta BARBERINI, Magistrato di grande esperienza, offre ai nostri Lettori, nell’articolo che apre la parte seconda, una sintesi efficace di quanto è stato fatto sul piano del diritto e di quanti problemi aperti tuttora insistano. Ma già premono esigenze nuove. Molteplici sono le iniziative scaturite, in ambito Unione Europea, dopo i fatti di Madrid, tra le quali, per quanto in particolare riguarda l’ambito d’interesse della nostra Rivista di intelligence, merita segnalare il confronto ormai maturo sulla problematica di come delineare le forme di uno scambio informativo a livello europeo che trovi una sede istituzionale di riferimento, almeno per ciò che riguarda la lotta al terrorismo. Tema che in qualche modo ricade nel più ampio dibattito sulla Costituzione europea, per i profili concernenti la sicurezza, pure affrontati nella bozza in discussione.
Voltando pagina, ci piace sottolineare come da molti mesi l’attenzione di studiosi, ricercatori, opinion makers e commentatori, insieme a quella di governi e istituzioni, sia attratta dagli sviluppi della realtà cinese, come tutti sanno in straordinaria evoluzione. Tale attenzione ha avuto una sua significativa ricaduta sull’attività editoriale e sui media. Numerosi speciali televisivi, pagine e pagine di quotidiani e periodici hanno proposto approfondimenti e interviste, presentato o recensito studi e monografie sull’argomento, che nel frattempo hanno iniziato ad affollare i ripiani delle librerie.
Il crescente interesse verso l’Oriente del mondo e la Cina in particolare è d’altro canto ampiamente giustificato, anche se, come sempre, occorre distinguere nel mare magnum di tante informazioni, o meglio cercare di discernere ciò che è veramente rilevante e nuovo, per avere un’idea credibile delle linee di tendenza e degli scenari futuri.
La nostra Rivista ha ritenuto di fare la sua parte in tale contesto, dedicando all’argomento l’apertura di questo numero ventotto, attraverso un’intervista alla Professoressa WEBER, autrice, tra l’altro, di un recente lavoro di cui si è molto parlato, Il miracolo cinese, pure recensito in parte sesta.
Docente di Relazioni Internazionali all’Università Bocconi di Milano, Maria WEBER spazia con documentata competenza sui molti temi di attualità impostisi all’attenzione generale, utilizzando interessanti chiavi di lettura di una realtà solo apparentemente remota. Modello politico e boom economico, diritti umani e questione religiosa, ruolo geostrategico e rapporti con Stati Uniti, Europa e Italia, peso dell’information technology nello sviluppo in atto, sono solo alcuni dei passaggi fondamentali della lunga intervista che apre anche una finestra sulla questione islamica nel grande paese asiatico.
Come si vedrà sfogliando le pagine di Per Aspera ad Veritatem, il tema dell’intervista ci ha anche suggerito di scegliere le immagini di questo volume tra i molti incantevoli esempi della millenaria arte cinese, di cui abbiamo selezionato per i nostri Lettori alcune testimonianze di rilevante significato estetico (1) .
Il periodo più recente è stato anche caratterizzato da un notevole cambiamento, in senso più maturo e consapevole, nell’approccio al problema dell’immigrazione, pur con il permanere di un’inquietudine di fondo che accomuna molte società occidentali. Il tema del contrasto all’immigrazione illegale ha assunto di conseguenza spiccata rilevanza, sulla base della constatazione che alcun progetto credibile di integrazione può essere realizzato senza una opposizione ferma ed efficace agli ingressi illegali. Ciò anche nella considerazione, non certo secondaria, del permanere dell’emergenza terroristica, con la correlata necessità di scongiurare, tra l’altro, che siano utilizzati i canali dell’immigrazione clandestina per penetrare il territorio nazionale. Delle varie tematiche connesse ai movimenti migratori, rilevanti sotto il profilo della tutela della sicurezza, si occupano i partecipanti al forum su “immigrazione e sicurezza nazionale”. D’AMICO, D’ASCENZO, DI TORA e VITALI, personalità a vario titolo coinvolte nella problematica, offrono ai nostri Lettori la non frequente opportunità di confrontarsi con il punto di vista di chi dispone di una conoscenza diretta, ovvero fondata su approfondimenti specialistici, circa questioni talora risolte con il ricorso a luoghi comuni.
La parte seconda, saggi e articoli, è in questo numero particolarmente ricca e varia. Proponiamo infatti, come poco sopra anticipato, approfondimenti su alcuni aspetti giuridici e legislativi relativi alla sicurezza nazionale, com’è il caso del lavoro già citato di Roberta BARBERINI, cui si aggiunge il saggio di SFORZA, ma anche interessanti punti di situazione su questioni di grande impatto nello scenario geopolitico internazionale, come il saggio di PICCIRILLI. Infine, non mancano qualificatissimi interventi su questioni di stretta pertinenza del mondo dell’intelligence, trattati con efficacia da PEDDE e MAZZEI.
Abbiamo già detto di un crescente coordinamento delle iniziative a livello dell’Unione Europea. E’ significativo osservare come già alla fine dello scorso anno, su proposta del Parlamento italiano, si sia svolto a Roma per la prima volta un incontro tra i Comitati parlamentari di controllo sui servizi d’informazione e sicurezza dei paesi dell’Unione Europea, riuniti insieme ad altri parlamentari in rappresentanza di quei paesi nei quali la legge non prevede specifici organi di controllo. L’incontro è stato assai proficuo e per questa ragione abbiamo ritenuto interessante pubblicare in parte terza le relazioni del Presidente Enzo BIANCO e del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Gianni LETTA, unitamente ad un sintetico prospetto comparativo, curato dalla Redazione, circa compiti e funzionamento dei comitati di controllo in alcuni paesi europei.
Tra la normativa e la giurisprudenza della parte quarta, merita in particolare segnalare la sentenza della Corte Suprema amministrativa finlandese del 7 novembre 2003, che si è pronunciata su un caso significativo nell’ambito del dibattito a livello europeo circa il bilanciamento tra esigenze di trasparenza e necessità di riservatezza. La fattispecie verteva su una richiesta di accesso, formulata da un giornalista, ad un documento relativo all’attività della Stasi nei confronti di alcuni cittadini finlandesi, sospettati di avere avuto contatti con il Servizio della ex DDR. Tale accesso era stato negato dall’organismo d’intelligence che ne era detentore, sulla base di diverse motivazioni giuridiche tra le quali l’obbligo di proteggere la confidenzialità dei rapporti tra Servizi appartenenti a diversi Paesi, nel cui contesto tale documento era stato acquisito e, fatto innovativo, laprivacy delle persone indicate nell’ elenco costitutivo del documento. Tali argomentazioni, nel loro complesso, acquisivano rilevanza, secondo la memoria depositata in giudizio, per la tutela della sicurezza nazionale. La Corte ha stabilito, nella decisione, la correttezza del diniego opposto alla richiesta di accesso, con motivazioni importanti, che suggeriamo a chi è interessato a leggere, nella misura in cui queste si prestano a rappresentare un importante precedente.
Il consueto sguardo sui Servizi di informazione e sicurezza di altri paesi è dedicato in questo numero al Brasile. La grande nazione sudamericana dispone di un sistema d’intelligence regolamentato in epoca molto recente e le scelte operate suscitano sicuro interesse in una prospettiva comparata.
Gino RONCAGLIA, ricercatore e docente di Informatica applicata alle discipline umanistiche, ci ha rilasciato un’intervista, assai interessante, che riprende i temi di un suo studio su Internet e l’undici settembre, recentemente pubblicato in appendice al manuale Internet 2004. Taluno si sorprenderà, nel verificare che la Rete non sia affatto crollata, in quel drammatico frangente, come da molti ritenuto. Al contrario, l’esperienza di quel contesto di crisi ha persino implementato nuove forme di comunicazione in Rete, come i weblog, nelle linee di un processo evolutivo del sistema che l’Autore descrive sapientemente atttraverso lo strumento della sua particolare visione, non solo tecnica, di Internet.
Molti concordano nel ritenere La lettera rubata, frutto del genio letterario di Edgar Allan POE, l’esordio del genere della spy-story. La proponiamo ad una rilettura nella parte delle curiosità storiche, illustrata in modo originale e pregevole da Francesco MOSCATELLI, che ringraziamo per la sua affezionata e sempre gradita collaborazione con la Rivista.
Numerosi sono, infine, i volumi segnalati nella parte delle recensioni. Si tratta, come sempre, di un piccolo servizio che la Rivista intende offrire ai suoi Lettori per presentare lavori in qualche modo attinenti alle questioni affrontate nel volume, ovvero comunque di rilievo nel periodo. Consigliamo per esempio, di leggere i lavori di FOSSATI, F. ALLAM, GUOLO, MINI, su temi a lungo trattati nelle nostre pagine. Coloro maggiormente interessati ad una prospettiva di tipo storico, infine, troveranno segnalazioni di vari lavori, talora storicamente datati, come quello di Luigi STURZO, altre volte frutto di un’analisi retrospettiva, come quelli di ALVAREZ e STEPHAN.


(1) Immagini tratte da Atlante della Cina di Michele Ruggieri (S.I.). A cura di Eugenio Lo Sardo. Archivio di Stato di Roma, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma, 1993 e da I Tesori dell’antica Cina, a cura di China Cultural Relics Promotion Center, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Libreria dello Stato, Roma, 1997.

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